L’analisi dati, tra le sue diverse applicazioni, può essere uno strumento di grande utilità anche per studio della storia.
Oggi ci occupiamo di una pagina buia della storia del Novecento, ovvero le deportazioni verso i lager nazisti.
Il periodo preso in esame: la campagna d’Italia ’43-’45
Siamo partiti dal raccogliere alcuni dati dal sito della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea (CEDC) per fare il punto sulle deportazioni dall’Italia verso i lager nazisti.
Mi sono concentrato sul biennio di guerra civile 1943-1945, in particolare dall’8 settembre 1943 (Armistizio di Cassibile) al 2 maggio 1945 (resa di Caserta).
Cosa dicono i dati?
Dopo un po’ di data cleaning e text mining sul dataset sono giunto ai seguenti risultati.
In primo luogo possiamo notare come, di circa 12500 deportazioni, la meta principale di esse sia stato il campo di Auschwitz:
In secondo luogo, possiamo notare come, la stragrande maggioranza delle deportazioni è avvenuta dal centro-nord. Questo è giustificato dal fatto che, il 3 settembre del 1943, l’Italia si era già arresa incondizionatamente. Di fatto iniziava la Resistenza anti-nazifascista.
Se volessimo riassumere i grafici precedenti in un unico stacked-barplot, allora potremmo affidarci alla seguente visualizzazione.
Il flusso delle deportazioni nel biennio
Ma quale fu il flusso dei delle deportazioni dall’Italia verso i lager nazisti? Fu costante negli anni, crebbe o andò a diminuire?
Possiamo notare due aspetti dal grafico:
- Nel 1945 le deportazioni sono praticamente finite: comprenderlo è molto facile, la guerra è praticamente finita. L’Italia è completamente libera dalle forze nazifasciste.
- Più interessante è il picco che si nota nel 1944: oltre 1500 individui sono stati deportati. Cosa rappresenta quel picco? I dati nascondono la storia che vi raccontiamo in breve e che potete approfondire qui.
Il picco del ’44: la deportazione da Rodi ad Auschwitz
Il 23 luglio del 1944, dall’isola di Rodi (territorialmente Grecia, ma nel 1943, era passata da mano italiana a quella nazista), 1757 ebrei furono deportati ad Auschwitz. Questo è la cifra più alta dell’intera storia delle deportazioni nel biennio ’43-’45.
Tra i sopravvissuti – pochissimi- ricordiamo Sami Modiano, all’epoca solo quattordicenne.