In questo articolo trattiamo la nascita della Repubblica a Roma (509 a.C.) e illustriamo le sue principali istituzioni politiche e sociali. Qui invece puoi trovare la trattazione dell’età monarchica (753-509 a.C.).
Indice
Gli esordi della Repubblica
In seguito alla caduta di Tarquinio il Superbo e con egli della monarchia, Roma si trovò cinta d’assedio. Le varie popolazioni italiche, tra cui gli Etruschi, i Volsci e i Latini si sollevarono. L’esempio più lampante è rappresentato da Porsenna, il re di Chiusi. Questi arrivò ad occupare il Gianicolo, ma, alla fine, fu respinto.
Sempre di questo periodo sono ulteriori scontri, come la nota battaglia del lago Regillo (493 a.C.), che vide i romani opporsi alla Confederazione Latina. La fortuna arrise a Roma e tra le popolazioni latine e i Romani venne stretto il foedus Cassianum. Questa era un’alleanza di tipo difensivo.
Il cursus honorum
Oltre ai problemi esterni, la caduta del regime monarchico impose una riorganizzazione delle cariche istituzionali. Nasceva così il cursus honorum, ovvero una carriera politica scandita da diversi passaggi. Per accedere al cursus honorum i cittadini romani dovevano aver servito sotto le armi ed aver compiuto il trentesimo anno d’età
Le principali cariche politiche1 nell’epoca repubblicana erano, nell’ordine:
- i questori, agenti incaricati di riscuotere le tasse e gestire il denaro pubblico;
- gli edili, i quali avevano la competenza sulla costruzione delle opere pubbliche, ma assumevano anche funzione di polizia. A questa carica non si poteva accedere prima dei 36 anni. La magistratura fu aperta ai plebei solo nel 367 a.C.
- i pretori, che amministravano la giustizia e potevano eventualmente sostituire i consoli. A questa carica non si poteva accedere prima dei 39 anni. Questa magistratura fu istituita nel 367 a.C., ma i plebei potettero accedervi solo nel 336 a.C..
- i consoli. I consoli erano due e ad essi spettava il potere esecutivo e militare. Potevano inoltre proporre delle leggi ai Comizi curiati. L’età minima per accedere al consolato era di 42 anni.
Tribuni della plebe, censori, dittatori e promagistrature
Accanto a queste magistrature, che possiamo definire ordinarie, ve ne erano delle altre, non strettamente legate al cursus honorum. Una tre le più importanti era il tribuno della plebe, istituito nel 494 a.C.. I tribuni delle plebe erano le uniche magistrature riservate alla plebe. Avevano poteri limitati, ma, tra questi, vi era quello di poter sospendere con un veto le decisioni altri magistrati, a patto che tali decisioni fossero giudicate lesive nei confronti della plebe.
Un’altra magistratura era quella del censore. Il censore era un individuo incaricato di fare il censimento di persone e patrimoni. Un’altra importante funzione dei censori era quella di monitorare la moralità dei costumi2, e verificare la dignità dei senatori. I censori rimanevano in carica per un massimo di 18 mesi.
Una carica straordinaria era quella di dittatore. In casi di effettivo pericolo per la Repubblica, il Senato poteva nominare un dittatore per sei mesi, il cui scopo era quello di risolvere la situazione critica. Una volto assolto il suo compito, il dittatore tornava ad essere un privato cittadino.
Ogni magistratura di durata annuale poteva poi essere prolungata con una promagistratura. L’assegnazione di questo prolungamento era competenza del Senato che affidava la promagistratura in caso di necessità. Si noti come la promagistratura non è una vera e propria magistratura, ma deve essere considerata per lo un incarico. Una volta assolto, la promagistratura si interrompe.
Le assemblee della Repubblica
La Repubblica della Roma antica presentava anche un certo insieme di organi assembleari e consultivi. Tra questi vanno certamente annoverati:
- i comizi curiati, già presenti nell’età monarchica, anche se nell’età repubblicana i loro poteri furono ridotti. Si limitavano a ratificare l’elezione dei consoli e dei pretori. Svolgevano inoltre funzioni religiose.
- I comizi centuriati e i comizi tributi. I primi detenevano il potere legislativo. I secondi erano organizzati in base alle vecchie tribù. Ogni tribù poteva esprimere un voto. Le tribù “rustiche” tuttavia furono sempre svantaggiate rispetto a quelle cittadine: la maggior parte della popolazione viveva nelle campagne periferiche, difettando così di rappresentanza politica. I comizi tributi eleggevano inoltre le magistrature minori, ovvero i questori e gli edili.
- Le assemblee della plebe. nelle quali si eleggevano i tribuni delle plebe e gli edili plebei.
Il Senato
Un discorso a parte merita di essere fatto per il Senato. Il Senato era la vera e propria anima delle Repubblica a Roma. Costituito da 300 patres, ovvero i più prestigiosi aristocratici, tale organo aveva solo potere consultivo. Questa limitazione era però largamente compensata dal fatto che la carica senatoria era a vita. L’aristocrazia in questo modo poteva istituire sistemi di influenza e reti clientelari che ponevano nelle sue mani l’effettivo potere politico della Repubblica.
Tra i compiti che il Senato aveva vi erano:
- il controllo delle finanze pubbliche;
- la gestione della politica estera;
- la gestione degli appalti per le opere pubbliche;
- l’assegnazione ai magistrati delle province da governare;
- la funzione di tribunale per i reati politici