L’Inghilterra dei Plantageneti e della Magna Charta – XI-XIV sec.

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In questo articolo trattiamo l’Inghilterra dei Plantageneti sino ad arrivare alla Magna Charta.

La dinastia dei Plantageneti e il rafforzamento della monarchia di Enrico II

Nel 1154 salì al trono d’Inghilterra Enrico II (1154-1189), inaugurando così per la corona inglese la dinastia dei Planageneti1. Enrico II era figlio di Goffredo Plantageneto, conte d’Angiò, e di Matilde d’Inghilterra, erede di Guglielmo I. Data la concezione patrimoniale della sovranità, per la quale secondo semplici meccanismi ereditari, senza tenere in conto alcuno i sudditi, una regione poteva passare da un regnante all’altro. Enrico si trovò così ad avere enormi possedimenti. Angiò, Maine, Poitou, Guascogna, oltre ad aver ereditato dalla moglie l’Aquitania.

I possedimenti di Enrico II della dinastia dei Plantageneti
I possedimenti di Enrico II della dinastia dei Plantageneti – Fonte: Treccani

Non bisogna dunque stupirsi che Enrico II caldeggiasse la formazione di un regno anglo-francese. Ambizione questa, tuttavia osteggiata dagli aristocratici inglesi. Dopo un periodo di anarchia, Enrico II riuscì ad imporsi ed a portare l’ordine nel regno, soprattutto attraverso due provvedimenti:

  • riservò per sé e per i membri della corte il diritto di amministrare la giustizia e riscuotere le tasse. Inoltre, per controllare le finanze istituì una istituzione apposita, la Cancelleria dello scacchiere, che controllava l’operato degli sceriffi.
  • Riprese la tradizione anglosassone della coscrizione di massa, da cui i nobili potevano essere esentati pagando una tassa. Con quella somma il re avrebbe poi potuto assumere dei mercenari.
  • Ai nobili fu concessa la possibilità di partecipare alla vita politica del regno, attraverso il Gran Consiglio del Regno. L’aristocrazia godeva anche delle rendite dei manieri2.

Lo scontro con la Chiesa

Enrico II, nella sua politica accentratrice, dovette confrontarsi anche con la Chiesa. Nel 1164 promulgò le Costituzioni di Clarendon. In base a questo documento il re avrebbe avuto il diritto si vagliare l’elezione dei vescovi, mentre i tribunali speciali del clero avrebbero perso molta spazio giurisdizionale in favore di quelli regi. Ad esse si oppose l’arcivescovo di Canterbury, Thomas Becket, che però fu ucciso da alcuni cavalieri, senza che Enrico Ii lo avesse ordinato né che effettivamente volesse vedere Becket morto. L’uccisione di Becket costrinse Enrico II a fare alcune concessioni  alla Chiesa. Queste concessioni non furono eccessive, e ai tribunali ecclesiastici furono comunque sottratte diverse cause, che andarono alla Corte di giustizia regia. La Corte di giustizia diventerà poi un’istituzione stabile. Si crearono così le basi per la Common Law.

L’inizio della questione Irlandese

Sempre nel solco del rafforzamento della monarchia inglese Enrico II, nel 1172 invase e occupò la Scozia e la parte orientale dell’Irlanda, distribuendo le terre conquistate tra in nobili inglesi. Qui possiamo trovare l’origine della secolare questione irlandese

La Magna Charta Libertatum – 1215

Dopo la morte di Enrico II nel 1189, per l’organizzazione e la macchina burocratica del regno iniziò un periodo di declino.  Riccardo Cuor di Leone (1189-1199) non si curò particolarmente del regno, essendo impegnato nella terza crociata. Giovanni Senzaterra (1199-1216), sconfitto a Bouvines da Filippo Augusto nel 1214, dovette cedere una buona parte dei territori inglesi in Francia, oltre che a dichiararsi vassallo della Santa Sede in Inghilterra per conto di Innocenzo III.

La corona di Giovanni Senzaterra si dimostrava certamente molto debole e di questa debolezza approfittarono i baroni, che costrinsero Giovanni a firmare, nel 1215, la Magna Charta Liberatum. In base a questo documento, il sovrano si impegnava a:

  • permettere la formazione di un Consiglio comune, ovvero un’assemblea rappresentativa dei nobili;
  • rispettare libertà e diritti acquisiti di nobili, esponenti del clero, cavalieri, e mercanti;
  • non imprigionare, punire, esiliare nessun suddito libero senza che prima sia stato condannato da un tribunale dei suo pari. Questo principio è detto Habeas Corpus, sarà riaffermato nel 1679 e rappresenta una primo nucleo di garantismo giuridico.

 

La formazione del Parlamento

Negli anni di Enrico III (1216-1272), il regno inglese imbocca la via della monarchia parlamentare. Il Gran Consiglio del re era un’assemblea che il re poteva o meno convocare. Nel corso del suo lungo regno, Enrico III subì molte pressioni sia da parte dei nobili che da parte dei sudditi, che rivendicavano una partecipazione alle questioni del regno. Nasceva così, nel 1242, dal Gran Consiglio del re, la Camera dei Lords. Ad essa si aggiunse nel 1339 la Camera dei Comuni, dove sedevano i rappresentati dei ceti borghesi.

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