Il concetto di Medioevo e il suo sviluppo

Medioevo cover

In questo articolo trattiamo lo sviluppo storico del concetto di Medioevo, passando in rassegna le diverse fasi che hanno portato alla sua nascita.

La periodizzazione medievale

Con il termine Medioevo si indica il periodo di storia europea durato circa mille anni. Le date convenzionali di inizio e fine del Medioevo sono rispettivamente il 476 d.C., caduta dell’Impero Romano d’Occidente, e il 1492, anno della scoperta dell’America.

Essendo un periodo effettivamente lungo, un’ulteriore divisione che gli storici hanno operato è quella tra:

  • Alto Medioevo, V-X sec. d.C.
  • Basso Medioevo XI-XV sec. d.C.

 

La Tarda antichità

Bisogna certamente affermare che questa periodizzazione è puramente convenzionale, frutto di una strutturazione e di una interpretazione principalmente europea. Non dobbiamo neppure dimenticare che, sopratutto nella storiografia italiana, occorre spesso il termine Tarda antichità, con la quale si indica il periodo che va dal III al VIII sec.. Come tale la Tarda antichità sarebbe trasversale sia all’Antichità che al Medioevo.

 

Sviluppo del concetto di Medioevo

Quattrocento – Biondo e Busi

I medievali concepivano essi stessi certamente come contemporanei, i discendenti dell’antichità. Il termine non compare infatti se non prima del Quattrocento, quando gli umanisti Flavio Biondo (1392-1463) e Giovanni Andrea Busi (1417-1475) coniano la formula media aetas, per indicare i secoli tra la fine dell’età classica e la loro epoca. Si stava sviluppando l’idea secondo la quale i secoli la fine dell’antichità e il Quattrocento fossero stati dei tempi bui, ma non è chiaro se per Biondo e o Busi sia effettivamente così, o se pure essi pensavano effettivamente che quell’età di mezzo si fosse conclusa effettivamente nel Quattrocento.

Cinquecento – Vasari

Un ulteriore  sviluppo del concetto si ebbe con il fiorentino Giorgio Vasari (1511-1574), che fu anche il primo autore di un’opera di storia dell’arte, Vite dei più eccellenti pittori. In quest’opera Vasari individua tre età storiche, ma anche artistiche:

  • l’antichità
  • il secolo antico, che corrisponderebbe all’età di mezzo e caratterizzata dal gotico, che Vasari non apprezza;
  • l’età moderna, corrispondente al Cinquecento

Seicento – Keller

Solo nel Seicento si danno all’epoca medievale all’incirca i confini temporali di cui abbiamo scritto all’inizio. Incomincia anche a diffondersi l’espressione medii aevi. In particolare Christoph Keller, iun docente tedesco di storia, fu l’autore dell’opera Historia Medii Aevi. Keller, con l’espressione Medii Aevi, il periodo che andava dal 326 d.C., anno del trasferimento della capitale dell’Impero  da Roma a Costantinopoli, sino al 1453, presa di Costantinopoli da parte dei Turchi con conseguente caduta dell’Impero romano d’oriente.

L’opera di Keller ebbe larga eco e contribuì all’imporsi dell’espressione Medio Evo, come pure all’idea che questi mille anni si interponessero tra l’età antica ed il presente.

Settecento e Ottocento

Durante il Settecento, soprattutto in virtù dell’Illuminismo, l’età medievale fu sempre più associata all’idea di un periodo buio, dominato dalla religione, dalle insensatezze, dall’irrazionalità e dalla superstizione, e da tutte quelle conseguenze negative che questi elementi portano, come massacri, torture, guerre ecc. Questo paradigma cambia parzialmente con l’Ottocento ed il Romanticismo, ed in particolare quello tedesco.

Novecento

Nel Novecento finalmente gli storici comprendono che l’epoca medievale, proprio per la sua durata di un millennio, è stata troppo complessa per venire sintetizzata sotto un’unica categoria. Si inizia quindi a concepire il Medioevo in tutta la sua complessità, comprendendo che quel millennio non fu omogeneo geograficamente. Non tutti i popoli vissero lo stesso Medioevo e, di conseguenza, anche le periodizzazioni che formuliamo sono in realtà solo soluzioni di comodo per strutturare e semplificare.

Videolezione di sintesi

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