In questo articolo ci occupiamo della civiltà minoica, civiltà che seppe affermarsi sul Mar Mediterraneo e prosperò sino all’arrivo dei Micenei.
Indice
Una civiltà mediterranea
A differenza delle civiltà studiate sinora, sviluppatesi per lo più lontane dalle coste, la civiltà minoica si sviluppò sull’isola di Creta, in mezzo al Mediterraneo. Questo mare così divenne non più un ostacolo per il contatto tra le civiltà, ma, grazie ad avanzate tecniche di navigazione, un luogo di incontro commerciale e culturale.
Origini leggendarie della civiltà minoica: Minosse, Teseo e il Minotauro
La civiltà minoica sorse nell’Isola di Creta, intorno al 2300 a.C.. La fondazione di tale civiltà si confonde con il mito. Il suo leggendario re fu Minosse, il quale aveva fatto costruire un labirinto per imprigionare il Minotauro, un mostro dalle fattezze umane ma con la testa di un toro.
La città di Atene, annualmente, doveva offrire in sacrificio alla creatura sette giovinette e altrettanti giovinetti sino a che, Teseo, figlio del re ateniese, non riuscì a sconfiggerlo e a fare ritorno, grazie alla guida del filo di Arianna, figlia di Minosse.
Il controllo del commercio e la tassalocrazia
L’isola di Creta presentava delle terre particolarmente fertili. I raccolti, così abbondanti, offrivano un surplus che i Minoici utilizzavano per il commercio. In particolare i Cretesi esportavano vino, lana, olio, gemme verso tutte le altre regioni mediterranee, come Siria, Turchia, Egitto, Grecia.
L’abilità dei minoici nella navigazione garantì loro l’esercizio della tassalocrazia INSERIRE GLOSSARIO nel Mar Egeo, imponendo alle altre popolazioni importanti tributi, che nel mito potrebbero essere diventati il sacrificio di giovani al Minotauro.
Una civiltà palaziale
Una delle caratteristiche più importanti della civiltà minoica fu certamente la presenza sull’isola di straordinari palazzi. Il più
grande è certamente il palazzo di Cnosso, con una superficie di oltre 20000 m2.
Questi palazzi, al cui centro sorgeva un grande cortile, erano composti da diversi ambienti, ognuno con la sua funzione:
- abitazioni della famiglia reale;
- templi per le funzioni religiose;
- magazzini;
- spazi per le udienze.
I palazzi raggiunsero dimensioni così notevoli perché furono ampliati nel corso dei decenni, senza una particolare piano urbanistico, da cui sorse probabilmente la leggenda del labirinto
Informazioni dagli affreschi
I palazzi sono importanti anche perché, grazie alle loro pitture, possiamo comprendere come i minoici non fossero un popolo particolarmente guerresco: vivendo su un’isola le uniche minacce che potevano presentarsi erano quelle provenienti dal mare su cui, come ricordiamo, essi godevano di un dominio incontrastato. Gli stessi affreschi dei palazzi mostrano quanto ricca fosse la loro cultura: i Minoici organizzavano giochi aperti ad entrambi i sessi, nei quali sfidavano un toro.
Dal punto di vista religioso credevano in una grande Dea Madre, probabilmente simile alla dea greca Era.
Ancora, i Cretesi conoscevano la scrittura: in una prima fase venne utilizzata una scrittura geroglifica, per poi passare, a partire dall’epoca palaziale, a scritture sillabiche, la lineare A e la lineare B.
Caduta dei Minoici
Sebbene inizialmente gli studiosi credettero che la distruzione dei palazzi fosse dovuta ad una catastrofe naturale e, più precisamente ad un eruzione vulcanica dell’isola di Santorini, distante un centinaio di chilometri da Creta, gli studi più recenti suggeriscono che, a causa di debolezze interne, i Minoici furono invasi dai Micenei, provenienti dalla Grecia intorno al 1450 a.C.
Questa seconda ipotesi è corroborata dal ritrovamento di scritte in lineare B greco. In questo senso, il Teseo del Mito non è altro che il simbolo della conquista di Creta da parte dei Greci.
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