In questo articolo di Cittadinanza e Costituzione trattiamo la storia e i fondamenti dell’Unione Europea (UE) dal 1951 al 2009.
Indice
La storia dell’integrazione europea
La nascita dell’Unione Europea si deve alla volontà comune degli Stati Europei di porre fine ai secolari conflitti del Vecchio Continente. Questa integrazione doveva avvenire sia dal punto di vista politico che dal punto di vista economico. Analizziamo questo processo di integrazione mediante il suo snodi principali:
Anni ’50
- 1951 – i 6 Stati europei di Italia, Germania occidentale, Francia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano a Parigi una accordo per l’istituzione della CECA (Comunità Economica del Carbone e dell’Acciao).
- 1957 – a Roma gli stessi 6 Stati istituiscono l’Euratom (Comunità Europea per l’Energia Atomica) e la CEE (Comunità Economica Europea). Quest’ultima ha come scopo la libera circolazione delle merci in Europa e la creazione di un mercato unico europeo.
Anni ’60
- 1960 – Nasce l’EFTA (Associazione europeo di libero scambio).
- 1962 – Viene elaborata la PAC (Politica Agricola Comune).
- 1968 – Si crea un’unica tariffa doganale, nota come Tariffa doganale comune.
Anni ’70
- 1979 – Viene introdotto il SME (Sistema Monetario Europeo). Lo scopo di esso è stabilizzare le reciproche oscillazioni monetarie al fine di creare la precondizione per la convergenza monetaria.
Anni ’80
- 1987 – I 12 Stati della CEE firmano l’Atto unico europeo. Esso pone come obiettivo per il 1993 il raggiungimento di un’Europa senza dazi, dove merci, servizi, merci, capitali e persone possono circolare liberamente.
Anni ’90
- 1992 – Nasce l’Unione Europea (UE) con il Trattato di Maastricht. L’UE sostituisce CECA, Euratom e CEE. La nascita dell’UE è legata alla volontà d’oltrepassare la collaborazione economica per approdare ad un unione politica. Mira cioè alla fondazione di uno Stato Federale d’Europa. Il Trattato di Maastricht poggia su tre pilastri:
- unione economica, monetaria e liberalizzazione del mercato del lavoro;
- politica estera e di difesa comune;
- cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni.
- 1997 – il Trattato di Maastricht è oggetto di revisione. In particolare la priorità dell’UE diventano l’occupazione e i diritti dei cittadini europei, la liberalizzazione della circolazione delle merci, il peso maggiore che l’Europa deve avere nel panorama diplomatico mondiale.
Anni 2000-2010
- 2001 – Gli Stati stipulano il Trattato di Nizza. Mediante questo trattato l’UE ha fatto alcune modifiche ai suoi trattati istitutivi per adeguarsi all’introduzione di nuovi Paesi.
- 2004 – a Roma viene sottoscritta la Costituzione Europea che sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2006. Tuttavia essa non è entrata in vigore, in quanto è mancata la ratifica unanime da parte degli Stati Europei. Dunque si inseriscono i principi della Costituzione nei vari Trattati Istitutivi.
- 2007 – Romania e Bulgaria entrano nell’UE. Gli Stati dell’UE sono attualmente 28.
- 2009 – Entra in vigore il Trattato di Lisbona. In base a questo trattato si creano delle regole per meglio accogliere, organizzare e affermare l’Unione Europea visto l’alto numero di Stati membri raggiunto.
Anni 2010-2020
- 1 febbraio 2020 – Il Regno Unito esce dall’Unione Europea (Brexit).
Mappa con le date di ingresso dei vari Stati membri dell’Unione Europea
I fondamenti dell’Unione Europea
L’Unione Europea, per esistere, ha bisogno che i suoi Stati membri rinuncino ovviamente ad una parte della loro sovranità, delegandola all’UE. Gli obiettivi dell’UE sono di natura economica e sociale.
Dal punto di vista economico, come si è anticipato, l’UE intende promuovere le attività economiche, l’occupazione e welfare, crescita sostenibile e non inflazionistica, convergenza di obiettivi economici tra gli Stati membri. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso:
- l’adozione di un sistema liberista in economia;
- l’instaurazione di un mercato comune, anche monetario.
Gli Stati membri inoltre si impegnano, secondo i parametri di Maastricht, a tenere in salute in conti pubblici limitando il deficit annuale. Più precisamente il deficit non deve superare il 3% e il debito pubblico non deve superare il 60% del PIL.
Dal punto di vista sociale, l’UE vuole promuovere la protezione ambientale, il miglioramento del tenore di vita dei suoi cittadini, la parità di genere, la coesione, la collaborazione e la solidarietà tra gli Stati membri.