La Guerra di Secessione Americana – 1861-1865

Guerra di secessione americana cover

In questo articolo trattiamo la Guerra di Secessione Americana, svoltasi tra il 1861 e il 1865 tra gli Stati nordisti e sudisti degli Stati Uniti.

Stati e popolazione aumentano

All’indomani della Rivoluzione Americana, le 13 colonie decisero di assumere un assetto federale. Parimenti decisero che l’espansione doveva continuare verso Ovest.

La prima metà dell’Ottocento segna in effetti un significativo aumento del territorio e della popolazione statunitense. Nasce così il mito della frontiera. Alcuni Stati vengono comprati, alcuni conquistati e occupati scacciando e sterminando le popolazioni native. Altri ancora sono il frutto di guerre. Lo sono, ad esempio, la California e il Nuovo Messico, conquistate durante la guerra contro il Messico (1845-1848).

Nel 1860 gli Stati dell’Unione erano arrivati a 33. Gli Americani provvidero a modernizzare questi Stati dotandoli di strade e linee ferroviarie.

Le differenze tra Nord e Sud e la schiavitù

Le differenze che già esistevano alla fine del Settecento tra Stati meridionali e settentrionali tuttavia erano rimaste, ed anzi si erano acuite.

  •  gli stati del Nord, come New York, Massachussets e New England si distinguevano per uno sviluppo industriale e commerciale più avanzato.
  • gli stati del Sud, come Virginia, Georgia, Sud Carolina e Alabama si caratterizzavano invece per un’economia agricola di tipo latifondista, interamente retta dalla manodopera degli schiavi.

 

Fu proprio la questione della schiavitù, oltre che ad interessi economici differenti a dividere gli Stati dell’Unione, ponendoli sulla via della secessione.

L’elezione di Lincoln e la secessione degli Stati Confederati

Nel 1860 fu eletto il repubblicano1 Abraham Lincoln. Avvocato dell’Illinois, Lincoln, almeno agli inizi, non è completamente contrario alla schiavitù: gli Stati che già schiavisti avrebbero potuto continuare ad esserlo. La vittoria di Lincoln è legata per lo più alla divisione politica dei democratici.

Gli Stati sudisti quali Alabama, Carolina del Sud, Georgia, Florida, Lousiana, Texas e Mississipi, temendo di venire marginalizzati, si riunirono in una Confederazione secessionista (8 febbraio 1861) guidata da Jefferson Davis. Dopo due mesi sarebbe iniziata la Guerra di Secessione tra Stati nordisti e sudisti.

Lincoln e Jefferson Davis
Abraham Lincoln e Jefferson Davis

La Guerra di Secessione come esempio di guerra totale

La principale peculiarità della Guerra di Secessione fu il suo aspetto totale. Riportiamo appena sotto la definizione di guerra totale.

Guerra totale
Con questo termine si intende un modo di fare la guerra che non coinvolge solamente le forze armate e gli eserciti. Quando si parla di guerra totale si intende un conflitto che colpisce tutti gli aspetti delle parti coinvolte. Si colpiscono la popolazione civile, le infrastrutture,  i mezzi di produzione, la logistica. Si utilizza la propaganda, si distruggono le fonti di energia ed approvvigionamento. Nella guerra totale si mira pertanto non tanto alla sottomissione del nemico, quanto più alla sua completa distruzione.

La Guerra di Secessione, che fu una guerra civile oltre che totale, arrise agli inizi agli Stati sudisti. Fu una guerra con un altissimo numero di vittime. Nella sola battaglia di Pittsburg Landing, nell’aprile 1862, morirono 20000 uomini. Non è secondaria neanche l’importanza della produzione bellica: fecero la loro prima comparsa nella storia mine subacquee, sottomarini, obici e navi corazzate.

L’esercito nordista, guidato dal generale Ulysses Grant, trovò una svolta nel 1863 con le vittorie nelle battaglie di Gettysburg e Vicksburg. I confederati si arresero, stremati, due anni dopo. La guerra si concluse ufficialmente il 9 aprile 1865.

 Focus – Il Gettysburg Adress – 19 novembre 1863

Proprio nel 1863 Lincoln pronunciò uno dei più famosi discorsi della storia americana e contemporanea, il discorso di Gettysburg (Gettysburg Adress), che riportiamo per intero, data la sua brevità:

Or sono sedici lustri e sette anni che i nostri avi costruirono su questo continente una nuova nazione, concepita nella Libertà e votata al principio che tutti gli uomini sono stati creati uguali. Oggi siamo impegnati in una grande guerra civile, la quale proverà se quella nazione, o ogni altra nazione così concepita e così votata, possa perdurare a lungo. Oggi siamo raccolti su un grande campo di battaglia di quella guerra. Siamo venuti a destinare una parte di quel campo a luogo di ultimo riposo per coloro che qui dettero la loro vita, perché quella nazione potesse vivere.

È del tutto giusto e appropriato. Ma, in un senso più ampio, noi non possiamo inaugurare, non possiamo consacrare, non possiamo santificare questo suolo. Lo hanno consacrato, ben al di là del nostro piccolo potere di aggiungere o portar via alcunché, gli uomini coraggiosi, vivi e morti, che qui combatterono. Il mondo noterà appena, né a lungo ricorderà, ciò che qui diciamo, ma mai potrà dimenticare ciò che essi qui fecero.

Sta a noi viventi, piuttosto, il votarci qui al lavoro incompiuto, finora così nobilmente portato avanti da coloro che qui combatterono. Sta piuttosto a noi il votarci qui al grande compito che ci è dinnanzi: che da questi morti onorati ci venga un’accresciuta devozione a quella causa per la quale essi diedero, della devozione, l’ultima piena misura; che noi qui solennemente si prometta che questi morti non sono morti invano; che questa nazione, guidata da Dio, abbia una rinascita di libertà; e che l’idea di un governo del popolo, dal popolo, per il popolo, non abbia a perire dalla terra.

L’assassinio di Lincoln – 15 aprile 1865

Appena cinque giorni dopo la fine della guerra, il 14 aprile 1865, Lincoln  si trovava al Ford Theater di Washington D.C., per assistere allo spettacolo teatrale Our American Cousin, del drammaturgo Tom Taylor. Un attore ventiseienne, chiamato John Wilkes Booth, un simpatizzante della Confederazione razzista, sorprese Lincoln e lo uccise con un colpo di pistola alla testa. Il presidente sarebbe morto la mattina del giorno, lasciando la carica al vicepresidente Andrew Johnson. Booth si darà alla fuga, ma sarà circondato e ucciso il 26 aprile 1865.

John Wilkes Booth, l'assassino di Lincoln
John Wilkes Booth, l’assassino di Lincoln

Video-lezione di sintesi 1

Dallo schiavismo al razzismo

Dopo la vittoria nordista si aprì una breve parentesi, tra la fine degli anni Sessanta dell’Ottocento e  gli anni Settanta in cui la condizione della popolazione afroamericana sembrava poter migliorare. In particolare l’ emendamento XIV del 1866, che allargava la nozione di cittadinanza, comprendendo anche gli individui di afroamericani, e il XV che attribuisce loro il diritto di voto.  Lo scopo di questi emendamenti era legato anche ad un calcolo politico: i repubblicani in questo modo allargavano significativamente il loro bacino elettorale.

Negli anni immediatamente successivi, molti individui afroamericani, sia provenienti dagli Stati Unionisti, che ex schiavi, riescono ad affermarsi anche politicamente come membri del Parlamento nazionale e di quelli locali, in particolare in quelle zone, come la Carolina del Sud, popolate per la maggior parte da afroamericani.

Questa parità, soprattutto negli Stati del Sud, non si concretizzò. Tanto a livello locale quanto a livello centrale, l’accesso ai diritti e alla partecipazione politica attiva alla popolazione afroamericana fu ostacolato, limitato e negato. Esempi di queste limitazioni vengono riportate da Banti:

Vengono […] introdotte norme che proibiscono alle famiglie nere di acquistare case o di risiedere in particolari quartieri: che limitano il diritto di voto, introducendo tasse elettorali per l’iscrizione ai registri dei votanti o verifiche del grado di alfabetizzazione che automaticamente escludono moltissimi neri […]; in numerosi Stati si proibiscono i matrimoni interrazziali (proibizione mantenuta sino al 1967 in diciassette Stati americani); si instaura la separazione dei bianchi dai neri nelle scuole, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici; nel 1896 […] la Corte Suprema […] riconosce la validità del principio “separati ma uguali” che sta alla base della segregazione razziale.2

Il Ku Klux Klan e il fenomeno del linciaggio

Gli episodi di razzismo continuarono senza sosta. La questione dei neri era tutt’altro che risolta. Proprio nel 1866 nasceva in Teenessee il Ku Klux Klan3 (KKK), organizzazione di chiaro stampo razzista e suprematista, sorta con lo scopo di terrorizzare e perseguitare la popolazione di colore.

Il simbolo del Ku Klux Klan
Il simbolo del Ku Klux Klan

Si iniziò a diffondere anche una pratica barbarica, chiamata linciaggio, che definiamo in maniera generica e in maniera rigorosa.

Linciaggio (definizione generica)
Il termine deriverebbe dal colonnello Charles Lynch, che durante la Rivoluzione Americana avrebbe punito cruentemente alcuni ufficiali inglesi.  Il termine indica le aggressioni ed esecuzioni particolarmente violente subite dagli individui afroamericani4 tra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento. 
Linciaggio (definizione rigorosa)5
Affinché di linciaggio si possa parlare devono valere le seguenti condizioni:

  1. Vi deve essere evidenza che qualcuno sia stato ucciso;
  2. L’uccisione deve essere illegale; 
  3. Tre o più persone devono aver preso parte all’uccisione;
  4. Gli uccisori rivendicano di aver servito la giustizia o la tradizione.

Ecco alcuni grafici che rendono la misura del fenomeno del linciaggio negli Stati Uniti a cavallo tra Ottocento e Novecento. Per grafici molto più dettagliati, si possono visitare questa pagina, in cui i linciaggi sono aggregati per contea, e questa, in cui il livello di granularità dei linciaggi arriva al singolo individuo vittima di linciaggio e comprende la serie storica.

Video-lezione di sintesi 2

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