Lo HIP – Human Information Processing

HIP Cover

In questo articolo trattiamo la teoria HIP (Human Information Processing), una teoria psicologica che cerca di spiegare l’apprendimento umano ponendolo in analogia con i computer.

L’analogia uomo-computer

In base alla teoria HIP la mente umana è paragonabile ad un computer. Essa riceve in input informazioni dall’esterno, li elabora e produce una risposta verso l’ambiente esterno, ovvero un output. Quando si familiarizza con questi input e output, possiamo, in analogia con i computer, pensare che l’uomo sviluppi degli algoritmi comportamentali. Questi algoritmi non sono altro che dei protocolli di istruzioni da seguire per svolgere un certo compito. Ad esempio, possiamo avere:

  • programmi che “girano” in automatico, come respirare;
  • programmi che vengono eseguiti in maniera consapevole, come ad esempio guidare un’automobile. Questi possono poi essere suddivisi in sottoprogrammi – o set di istruzioni – più piccole. Ad esempio per guidare devo saper impostare la marcia, usare il freno a mano, utilizzare i pedali ecc.

Il modello multi-magazzino e le memorie

Proprio come nei computer, nello HIP è fondamentale il concetto di memoria. Gli studiosi Atkinson e Shiffrin forniscono una modello della memoria umana noto come multimagazzino. Secondo esso, la memoria umana si divide in tre tipi di memoria:

  • la memoria sensoriale;
  • quella a breve termine;
  • quella a lungo termine;

La memoria sensoriale (MS)

La memoria sensoriale permette di registrare gli stimoli provenienti dal mondo esterno. Essa provvede a selezionare solo alcune caratteristica dell’oggetto esperito. Essa funziona secondo registri sensoriali, di cui i più importanti sono:

  • memoria sensoriale visiva, legata alla vista;
  • quella sensoriale ecoica, legata all’udito;

 

Memoria a breve termine (MBT o ML)

Le caratteristiche sensoriali selezionata della MS, si vanno poi a trascrivere nella memoria a breve termine (MBT), detta anche memoria di lavoro (ML). Essa è paragonabile alla RAM di un computer. La ML riesce a trattenere le informazioni per poco tempo, circa sette secondi. In questo lasso di tempo la ML deve essere in grado di effettuare le seguenti operazioni:

  • encoding: le informazioni devono essere codificate per essere rese fruibili;
  • consolidation: le informazioni devono essere modificate per poter essere immagazzinate nella memoria a lungo termine;
  • infine, lo storing, ovvero l’immagazzinamento vero e proprio nella memoria a lungo termine.

 

Memoria a lungo termine (MLT)

La memoria a lungo termine (MLT) può essere paragonata ad un disco rigido, in cui le informazioni non sono più volatili come nella RAM. Si suppone che la MLT sia sostanzialmente illimitata e può conservare le informazioni per lungo termine, spesso per tutta la vita del soggetto.

Si distinguono due tipologie di MLT:

  • la memoria dichiarativa: riguarda strettamente i saperi, ovvero quei contenuti coscienti che possiamo esprimere in forma proposizionale. Essa è di tipo esplicito.
  • Quella procedurale, ad esempio ricordare come sciare o andare in bicicletta. Essa è di tipo implicito.

 

Nel contesto della memoria dichiarativa si distingue ulteriormente in:

  • memoria dichiarativa episodica, per lo più legata a fatti riguardanti la vita del singolo;
  • quella dichiarativa semantica, i cui contenuti sono generali e non collocati temporalmente, come ad esempio saper parlare una lingua, saper svolgere delle operazioni aritmetiche, conoscere un certo argomento di una disciplina.

 

Il modello multimagazzino dello HIP
Il modello multimagazzino dello HIP

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