Le esplorazioni portoghesi e spagnole – 1444-1522

In questo articolo trattiamo le esplorazioni portoghesi e spagnole tra la seconda metà del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento.

Le cause delle esplorazioni

Una serie di esplorazioni e scoperte geografiche segnano significativamente la seconda metà del XV secolo. Le ragioni di questo interesse verso la scoperta di nuovi territori sono diverse. Non dobbiamo pensare queste cause come separate: esse infatti sono in relazione l’una con l’altra. Possiamo individuare almeno le tre seguenti motivazioni:

  • In primo luogo cause di carattere commerciale. Nell’economia e nel consumo alimentare dell’età moderna, un importantissimo valore era dato alle spezie. Le spezie rivestivano un ruolo fondamentale poiché, oltre ad insaporire i cibi, ne coprivano anche la decomposizione. La società dell’epoca non aveva infatti sistemi adeguati di conservazione delle vivande. A questo si deve aggiungere la lentezza nei trasporti delle merci. Questo significa che, attraversando la filiera dal produttore al consumatore finale, un prodotto alimentare arrivava quasi certamente guasto. L’interesse per le spezie – provenienti per lo più dall’Oriente – spinse i commercianti e i navigatori a trovare nuove e più rapide vie per il loro approvvigionamento e trasporto.
  • In secondo luogo i miglioramenti tecnologici nel campo della navigazione. La progettazione delle navi era migliorata, si iniziavano a disegnare carte nautiche sempre più precise1, si diffondeva l’uso della bussola e dell’astrolabio per orientarsi nella navigazione.
  • Ancora, infine, la curiosità tipica dell’epoca rinascimentale, invogliava le stesse esplorazioni e favoriva una conoscenza più ampia del mondo.

Le esplorazioni portoghesi

Le esplorazioni portoghesi avevano come obiettivo quello di trovare vie alternative verso l’Asia, e in particolare verso le Indie. Le direttrici di esse quindi furono concentrate a raggiungere quelle passando per le coste africane.

Già nel 1444 i Portoghesi avevano raggiunto le coste dell’attuale Senegal. Nel 1488 Bartolomeo Diaz doppiava il Capo di Buona Speranza, ovvero il punto più a Sud del continente africano. Dieci anni più tardi, nel 1498, Vasco de Gama riusci a circumnavigare l’intera Africa, per approdare a Calicut, in India.

Bisogna notare che il Portogallo accompagnava le sue esplorazioni alla fondazione di avamposti commerciali. Dopo la scoperta dell’America, le esplorazioni portoghesi mirarono a fondare basi commerciali nell’America meridionale, in particolar modo in Brasile2.

Le esplorazioni spagnole

L’inconsapevole scoperta dell’America

Certamente la scoperta più significativa -ed accidentale – di questo periodo fu quella dell’America, per opera di Cristoforo Colombo (1451-1506) nel 1492. Colombo, mercante genovese, credeva, sulla base della teoria copernicana, che circumnavigando l’Oceano Atlantico, sarebbe approdato sulle coste dell’estremo oriente. Colombo non aveva la corretta percezione delle distanze che avrebbe dovuto affrontare, ma, ciononostante, propose di finanziare la spedizione ai reali portoghesi. La Corona portoghese negò il proprio supporto finanziario all’impresa, giudicandola troppo rischiosa.

Colombo si rivolse quindi ai reali di Spagna. La Spagna, uscita vincitrice dalla secolare Reconquista, ansiosa di aprire nuove rotte commerciali fino ad ora negategli, acconsentì alle richieste di Colombo. La sua spedizione partì da Palos, con tre caravelle, la Niña, la Pinta e la Santa Maria e raggiunse il 12 ottobre 14923 le coste delle isole Bahamas.

Le caravalle, un nuovo tipo di nave caratterizzate da vele triangolari. Altra caratteristica di queste imbarcazioni era una forma più tondeggiante dello scafo, che favoriva la stabilità nella navigazione e garantiva la possibilità di trasportare più merci.
Le caravalle, un nuovo tipo di nave caratterizzate da vele triangolari. Altra caratteristica di queste imbarcazioni era una forma più tondeggiante dello scafo, che favoriva la stabilità nella navigazione e garantiva la possibilità di trasportare più merci.

Singolare fu però il fatto che Colombo non capì mai di aver scoperto un nuovo continente. Anche al suo ritorno trionfale in Spagna (marzo 1493), il navigatore era convinto di aver trovato realmente una via per le Indie.

Vespucci e il Nuovo Mondo

Solo il cartografo e navigatore italiano, Amerigo Vespucci, in seguito al suo viaggio di esplorazione tra il 1499 e il 1501, si rese conto che Colombo era sbarcato in un continente sconosciuto. Vespucci pubblicò quindi a Firenze l’opera Mundus Novus, in cui sosteneva l’ipotesi di un nuovo continente. Quest’ultimo fu battezzato America proprio in onore del navigatore italiano.

Magellano e la circumnavigazione del globo

Ferdinando Magellano, esploratore portoghese, ma al servizio della Corona spagnola riuscì poi nell’impresa forse più faticosa, ovvero la circumnavigazione del globo. Egli partì dalla Spagna nel 1519, per scoprire l’omonimo stretto che collega l’Atlantico con il Pacifico nel 1520. Sbarcato poi nelle Filippine, Magellano morì per uno scontro con le popolazioni locali. La spedizione tornò in Spagna solo nel 1522 al comando dell’italiano Antonio Pigafetta: di 256 uomini, solo una ventina fecero ritorno.

Il Trattato di Tordesillas  – 1494

Come abbiamo visto, Spagna e Portogallo sono gli Stati protagonisti delle esplorazioni e scoperte geografiche a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento. Vi era dunque la coscienza che il mondo, per come lo si era sempre immaginato, si fosse ampliato enormemente. In questo Nuovo Mondo molteplici erano le possibilità di arricchimento sia per la Spagna che per il Portogallo. Si pose dunque la questione della divisione delle zone tra Spagna e Portogallo.

Un primo tentativo fu effettuato da papa Alessandro VI. Con la bolla Inter Caetera (1493), il pontefice, che era spagnolo, assegnava alla Spagna le colonie americane. Questa soluzione non soddisfece il Portogallo. Si arrivò quindi ad un nuovo accordo, il Trattato di Tordesillas (1494), che divideva il globo in due sfere di interesse, una spagnola e una portoghese. La linea di demarcazione di queste sfere era chiamata la Raya.

La seguente mappa mostra la divisione dei territori secondo il suddetto trattato.

La divisione del globo secondo il Trattato di Tordesillas tra Spagna e Portogallo nel 1494
La divisione del globo secondo il Trattato di Tordesillas tra Spagna e Portogallo nel 1494

Il mito dell’El Dorado

Le nuove regioni scoperte si dimostrarono ricchissime in termini di metalli preziosi. Le importazioni di oro e argento aumentarono vertiginosamente soprattutto per la Spagna che, almeno sino al 1588 rimane la più importante potenza europea. Nasce così il mito dell’El Dorado, una fantasmagorica città fatta interamente di oro, situata da qualche parte nella foresta amazzonica.

La fame di metalli preziosi e l’avidità si sarebbero poi tradotte nella conquista e nello sterminio delle popolazioni autoctone.

Slide


Slide – Le esplorazioni portoghesi e spagnole c

Video-lezione

Lascia un commento